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Fascio Primo. 79

Dunque a i sonni sicuri i vostri rai
     Ritorcete, ò Compagni: e del Compagno
     Sembrino al vostro mal medici i guai.
Achille infra i Guerrieri hebbe un guadagno
     Che invulnerabil fe’ stigio Pantano,
     Tutte le membra sue, fuor che il calcagno,
Passar volete Achille? e haver lontano
     Ogni rischio guerrier da i membri vostri?
     Date in fuga il calcagno, e anch’ei sia sano
Siate i più bravi voi de i Tempi nostri,
     Più soldati dei Fabij, e dei Marcelli,
     Più potenti di Dario, e di Sesostri.
Siate pur quei Smargiassi, o Farinelli,
     Che spaccan Guglie, e spiccan Promontori,
     Sbeffan Giganti, e sbuffan Mongibelli.
De i Decori la perdita, e dei cori
     Un dì farete, e col cervello insano
     Non sani havrete i radicali humori.
Al ferreo colpo ogni corpaccio humano
     Divien crivello al fin, mà non da biade;
     Ch’un bel morir non fà magnar più grano.
Rimettete ne i foderi le Spade;
     E nel corso vital, che v’è rimaso
     Posate il piè su le natie contrade.
E già che ’l Verbo mio v’ha persuaso
     Concordanza da huomo, e non da Putto
     Concluderò, che de la Guerra il Caso
Sempre il Genere, e il Numero hà distrutto.