Avvallate eminenze, e regno tolto.
Santo citarsi al Tribunal di Dite
Le perfide Alme, e ne la Curia negra
Scriver sentenze à processate vite.
Chi dunque non havria l’anima allegra,
Se morte al fin d’humane piaghe è impiastro,
Se trasforma in pigmee l’arti di Flegra?
Spento fia l’egro Mondo, e influsso d’astro
Non gli addita il morir, mà la Natura
Perche di morte architettollo il Mastro.
Spento fia l’egro Mondo, e la fattura
D’un momento leggier si darà vanto,
Disfare a i prischi Secoli le mura.
La buccata del cor faccia fra tanto
Il lagrimoso Heraclito, e congiunga
Con cener di Cartago acqua di pianto.
Pria ch’a porto di gaudio il mesto giunga,
Havrà da fare un pezzo, e la corrente
De le lagrime sue molto fia lunga.
Mutin le Reggie pur sembianza, e mente,
Si trasformino in bestie i Rè Nabuchi
Regga scettro, e corona Orso e Serpente
Ventosità di sotterranei buchi
Cagioni al sen de la gran Madre antica
Paralitichi morbi, e mal caduchi.
Cadan le Torri al piano, e la formica,
Frà le ruine altrui colonie s’erga,
E ’l suol rivesta una spontanea ortica.
Gorgo Deucalioneo gli huomini immerga,
E con l’humor, che ’l suo Padron non beve,