Pagina:Frascherie.djvu/38

38 Delle Frascherie

Il Pianto è precursore dell’humana peregrinatione. La sua cura è d’appianare, e d’additarci la via, che menar suole alla Valle delle moderne miserie l’età ventura. Egli è il primo atto dell’humanità nostra espresso da bambini con virilità, impresso dalla natura con artificio. Lagrimiamo i danni prima, che ne avvengano, acciò, che improviso non ne sopprima il dolore. Piagniamo i falli prima di commetterli, perche non paia malagevole il pentimento. Così le lagrime in noi, come pravi humori, sono inditij de’ morbi, e come atti di penitenze, son pronostico de’ misfatti futuri. Hor ecco premuta l’Asia frà i Colpi del Cielo, frà le colpe dei Grandi; e sarà huomo sì barbaro in essa, che sotto le pressure di questo torchio non distilli una lagrimosa pietà da’ suoi lumi?

Flere iubet pietas, cantò il Poeta,

I giusti Giudici non condannano chi piagne; mà chi fa piangere, come i dotti non incolpano delle tempeste i Mari, mà i venti. Chi è savio, piagne i miseri, perche piangono i mali; non piagne i mali, perche siamo lagrimati da miseri, e così non lagrima l’ingiurie della Fortuna, mà l’infirmità humana.

Gran providenza di natura. Il pianto è un humore, amassato da piaga di miserie, che spremuto mitiga delle miserie la piaga, e quando pur talvolta sia inutile il suo sfogamento, si può dir con quel Savio.