Tù di campar nella Città procura.
Fatti pur buone spese;
E se in battaglia il mio valor compensa,
Qualche ferro inhumano,
O facendo difese,
In Trinciera di muro io resto morto,
Tù per vital conforto
Potrai col ferro in mano,
Fin che havrai provision nella Dispensa
Far trinciare la carne à la tua mensa.
Così da tè lontano,
Mentre tù magni piano,
Et io forte combatto,
Morrò di Punta, e tù vivrai di Piatto.
Mà s’egli avvien, ch’io viva,
O cada giù di Flegetonte a riva,
Giuro per lo tremendo
Spiritaccio d’Orlando,
Ch’io t’amerò marciando,
Ch’io t’amerò marcendo:
E s’avverrà, che in perigliosa squadra,
Io campi, amando tè,
Questo mio Rè, che di servir mi quadra,
Et hà quadrini assai,
Sarà de’ Quadri il Rè,
E tù Donna de’ Fior, Nina, sarai:
Mentr’io per tè ne l’arme, e ne l’amore
Sarò Fante di Picche, Asso di Core.
Già che il destino vuole,
Che sian di tè le luci mie digiune,
Resta in pace, ò mio Sole,
Ecco vado à veder le meze Lune.
I tuoi focosi guardi