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266 | Delle Frascherie |
Giove tacea, perche canore gole
Haver non danno mai Regie persone.
Che spesso fà, come in Neron si mira.
Scordar gl’Imperi un’accordata Lira.
Col curvo Archetto, ond’hà la destra armata,
Và le corde a ferir da l’alte, a l’ime;
E forma in un con la sinistra alata
Belle fuge animose in sù le cime,
Poscia per trar dal sen voce purgata,
Da le torbide fauci il visco esprime,
E apprese il tuon, ch’a le sue note ei mesce
Lenta al suono lo spirto, e al canto il cresce.
Che premete
D’una Reggia i nidi avari,
Qui vedrete
Senza foco i fumi alteri,
E procelle senza mari,
Mirerete
Dentro il velo
D’una Nube senza Cielo
Paventar Alma, che speri,
Sprigionatevi pensieri.
Trasferitevi speranze,
Che à tutt’hore
Siete à l’Anima un tormento;
Mentre un core.