Corta vista havean ambi; e haveano ancora
I fessi occhiali lor vista non sana;
Onde Giostra gentil vedeasi à l’hora,
Che la Vecchia cucia la sua Sottana,
Ne la cruna d’un Ago un quarto d’hora
Con la Lancia d’un fil correa Quintana
E se reggea dritta visiera il Naso,
Erano al fin l’imbroccatore il Caso.
Quando Bauci prendea, per far attorte
Le sputacchiate Canapi, la Rocca,
Colei parea, che lunghe vite, ò corte
Fila, ò tronca al Mortal, quando gli tocca
E ben ver, che la Parca hà in man la Morte,
E haver Bauci parea la Morte in bocca,
E di nero cammin presso al calore,
Filar solea le corte vite à l’hore.
Hor quivi appunto, ove Innocenza hà sede
Smontar fero gli Dei la sua molestia,
Smontar, diss’io: perche non giano à piede,
Dei, che per ira eran saliti in bestia.
Quì Ser Giove il buon giorno à i Vecchi diede,
A la moda, con modo, e con modestia,
E mostrarono assisi in un istante
Mendicata stanchezza, e mendicante.
Perche spesso cantar Mercurio suole,
Com’uso è de’ pezzenti, una canzone,
Certa Lira, ch’à seco, e fù sua prole,
Stacca tosto dal fianco, e in man si pone,