Quì compendio d’un Horto empia la panza:
Quì discorso d’un Rio bevean le labra,
E quì solea propagator Vassallo
Tributi dar di Pollutioni un Gallo.
Del selvaggio Tugurio havean governi
Baucide, e Philemon d’anni già grevi,
Pondo di Povertà regeano alterni:
Mà un bel soffrir tutt’i dolor fà lievi.
Vissero Amanti a Primavere, a Verni,
Finche un fior giovenil cadde le nevi,
E fatta poi l’accorta Età men scaltra,
De l’un Impero era un servaggio à l’altra.
Congiunti eran così che ne’ conviti
Sì congiunti non son le mense à i Sali:
Se non quanto frà lor da gli appetiti
Facean divorzi i fomiti carnali,
Due sarmenti parean di secche viti,
Pazzi parean d’infracidati pali,
Poco à pranso magnavano, mà quasi
Sempre traean la colation sù i nasi.
Non si sapeva, se più consumate
Havessero le membra ò ’l Matrimonio,
Si sa ben che più antica havean l’Etate
Ch’anticaglie non hà scritte il ...
Si ricordavan quando erano nate
Le gambe Serpentine ad Erittonio,
Anzi, c’havean disse un Notaio in Cirra
Da la Casa Sassonia Ava una Pirra.