Pagina:Frascherie.djvu/26

26 Delle Frascherie

e particolarmente à quei Grandi, ne’ quali il mondo non fà vitio il giuoco, nè l’adulterio, come ne’ mediocri farebbe.

1 — — — — — — — Alea turpis,
Turpe, & adulterium mediocribus,

disse il Satirico.

Il giuoco è trà le cose honeste compreso, e ben savij possono additarsi coloro, che di lui honestamente, e con fine anche d’arrischiar venture si vagliono; mà dirò bene che in esso per lo più il miglior Artefice è il peggior huomo; e di quei buoni huomini, che ne i suoi esercitij consumano indiscretamente l’hore, eccovi le praticate sciocchezze. Logorare in mistiero da giuoco il suo senno, aspettare con le saviezze d’un Arte le discrettioni d’una stolta fortuna, mercare da sè medesimo a prezzo di timori le fallacie d’una speranza, avventurare nell’incerto di frivola carta il sicuro de’ suoi tesori, rimettere à gli arbitrij d’un caso l’arte d’un arbitrio; invitare l’Avversario ai rischi, & al rischio d’un avversario invito attenersi; e finalmente per un punto in un punto impoverire, perder il tempo & in breve tempo quelle sostanze, che con longhezza di tempo s’adunano. Pur troppo è giuoco l’humana vita, senza che la vita ne i giuochi medesimi l’esperimenti. Diceva un faceto Poeta.

  1. Iuven.