Et altre poi contrite,
Per vedersi bandite
Da la primiera stanza;
Stanno in ginocchio a chieder perdonanza.
La moda del Calzone,
Perch’aperto nel fondo, e senza intrico
S’alza fin al bellico,
Chiamerei per guazzar buona intentione;
Mà con effetto è de la Brache il Foro
De’ miei Venti esalati un Sfiatatoro.
Quello, che poi da me
Con riso adulator sempre si loda,
E il caminar per strada anco la moda,
Ogn’un di noi per naturale affetto
Muove le gambe suo con moto retto;
E questa gente astuta,
Per non guastar la piega à lo Stivale,
Che in figura navale
Curva a l’indentro hà la sua prora acuta,
Muovere in via si vede
Con giro tondo, e à caracollo il piede.
Mà quel, che in fine adorna
Questa moda cotale,
È una forma di Scarpa, ò di Stivale,
Con certe punte organizzate à corna,
Da queste s’antivede,
Che ’l dominio cornuto hoggi s’avanza,
Di non passar la testa, e quì si vede,
Che son dal Capo anco ampliate al piede.
O pur lassano il capo, e al piè sen vanno;
Perch’ogn’un s’ammaestre,
Che i Capi principal corna non hanno,