Già ritrovato fù,
Perche dovea quell’inventor Cervello
Schizzar in lui qualch’escremento in sù.
Se pur nol ritrovò,
Per poter dire io fò
Contro a l’uso comun lubrica l’opra,
... gli altri di sotto, & io di sopra.
Attaccato al Cordone
Gira d’intorno intorno
Di più colori adorno
Un Fondico di Nastri in processione.
Onde colui, ch’entro Venetia stasse,
E tal moda osservasse,
Senza dubbio diria,
Ch’un Rialto di testa è Merceria;
Mà con moto più bello,
Poiche di seta il laccio
Fà corona al cervello,
Chiamarei l’Inventore un Cervellaccio,
Mà il Giubbone un usanza
Di rotonde faldiglie, e di minute,
Ch’aperte ne la panza
Forman punte cornute:
E rassembran la Luna, all’hor che torna
C’hà due dita di falde, e mostra corna.
Le Falde di costoro,
Forse, per farvi entrar l’aura di state,
Han d’occhiute Finestre un Corridoro
Ove non stanno mai stringhe affacciate:
Che le povere Stringhe esiliate
Nel giro de’ Calzoni
Se ne stan pendoloni,
E de’ puntali suoi decapitate: