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248 Delle Frascherie

     E rammentando, come
     Da Vecchiezza a morir sia corsa corta,
     Ne la cenere smorta
     Porla sempre il.. in sù le chiome.
Del Cavaliero il volto
     Manco del crin mi garba;
     Poiche, qual Luna in mutar faccia è stolto,
     Quel che cangia la moda anco à la barba.
Una volta del Volto eran modello
     Certi mustacci à punta di lancetta,
     E certa barba torta à grimaldello;
     Hor la moda è interdetta,
     Che con model più brutto,
     Radendo il viso tutto.
     Del peloso ornamento
     Fanno mentir novellamente il mento,
     Ond’à fatica il labro lor barbuto.
     Che ’l barbiero Bifolco
     Quasi tutto ha mietuto,
     Per semenza di peli hà un picciol solco.
E pur cotanto in sua bellezza audaci
     Han coloro i capricci,
     Che in guisa tal rasicci
     Credon rubar da le lor Donne i baci,
     O quanto in ciò son Cavalieri erranti
     Più tosto ogn’uno è degno
     I baci haver da un Zoccolo di legno,
     Mentr’hanno faccia assai da...
Quest’aguzzo Capello,
     Che forse odora male,
     Perch’è fatto à Pitale,