Pagina:Frascherie.djvu/244

244 Delle Frascherie

gliono un migliaio, hora un zero. Io però hò calculato, che per lo più sian zeri tutti; perche in quanto ad essi non vaglion nulla, & uniti con numero: uno del Padrone hanno forza di multiplicarti le comodità centinaia. In somma è così periglioso l’entrar in Corte, come difficile il guadagnarvi entrate. Ogn’uno spera d’inalzarvisi, ma non si pensa, che gli urti di una speranza sono anche atti à far cadere.


E
Ccovi i miei consigli,

     Trè sono i gran perigli,
In cui sempre ciascun dee consigliarsi,
Gir in Corte, alla Guerra, e Maritarsi.

Altro vantaggio non so io scernere in Corte disse all’hora Ticleue, se non quest’uno. Conseguendo colà più fortune, chi hà meno ingegno; è gran beneficio d’un Galant’huomo, poter ivi raccoglier messe di buona sorte senza briga di rivangare nella mente lo studio d’una faticosa coltura. Chi è Asino fatica molto; mà per parer Asino, si fatica poco.

Anzi è tutto il rovescio, soggiunse Stamperme. In Corte il Galant’huomo, per parer Asino, faticherà molto; perche vi sforzerà la natura; mà se sarà Asino, faticherà poco; perche v’incontrerà la fortuna. Saper volete, onde nasce, che gl’Asini hanno comunemente buona Sorte nel Mondo? Udite, se v’aggrada, questa breve Favoletta.