A Corrente guidona un cor devoto
Sacrificar vedrai preghi esecrandi,
Nè torcer mai contra il Torrente il nuoto,
Gl’huomin da ben hoggi han da Corte i bandi;
E se mai per disgratia uno hà ventura,
D’inalzato Briccon serve i comandi.
L’oro c’hoggi un Padron spender procura
Somiglia i Fichi d’una rupe alpestre,
Che son nati de’ Corvi à la pastura.
Sul vitioso Bagoa da le finestre
Si versan gratie; e a l’ingegnoso Plauto
Si dispensano i pan con le balestre.
A la Smorfia d’un canto, al suon d’un flauto
S’apron tanto d’orecchi, e un Letterato
Sul naso dà, più ch’in Germania un Crauto.
E pur bisogna esser di flemme armato
Più, che in foco di bile armar le furie;
E con targa di cor vincer il Fato.
Regole son di Cortegiane Curie,
Chinarsi al Reo, ch’è Giudice del Buono
Render le gratie, à chi decreta ingiurie.
Vuoi qualche esempio? Eccolo. A regio trono
D’un Can barbone, hoggi i mordaci impieghi,
Più d’un Servo, che tace, accetti sono.
Se muore un Huom frà i Cortegian Colleghi,
Cent’altri, che vorrian vitto, e prigione,
Porgono al Rè memoriali, e preghi.