Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
22 | Delle Frascherie |
tuosi passatempi gli animi de’ suoi Amici, et essi co’ loro voti concordi a’ suoi profitevtoli consigli accorrevano, ecco d’improviso sopravegnendo Ticleve, il filo de’ loro cominciati discorsi interruppe.
Era costui per le agitationi d’una trascorsa vita sopranomato lo scherno di fortuna. Com’huomo di versatile natura, nel biasmo de’ pravi huomini, e nella emendatione de’ buoni.
Quel Satiro parea, che in doppia banda,
Si vantava saper con un sol fiato
Riscaldar, raffreddar mano, e vivanda.
Seguì un tempo le Corti, per guadagnarvi; ma le fuggì poi, per non perdersi. Le stelle l’havean formato miglior Poeta, che Corteggiano: perche appena sapeva più fingere conversando in carte, che traversando in Corte: e però era solito dire, che le nature Corteggiane ammorbano, od impoveriscono. Quelle Vergini Muse, le quali il vitioso secolo, ò non ama, perche non può violarle, ò non sà honorare, perche a vergogna furono con suo decoro traportate da lui una volta alla Reggia d’un imperiale Personaggio, la cui accreditata Pietà ò tracciava miserie da soccorrere, ò meritava facondie: che lo decantassero.
1Et spes, & ratio studiorum in Caesare tantum