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Fascio Terzo. 209

cari dall’Indiche cannamele? Qual bilioso infermo è, che non commendi dalla 1 Tartara Tangut del pietoso Reobarbaro il trasportamento.

Povero Mondo, se i providi huomini non avventurassero co’ trabalzi delle merci l’aumento delle facultà humane, Barbaro Mondo: se i mortali nelle patrie tane inselvati reputassero ornamento della specie nostra il farci esuli dalle società forestiere. Inesperto Mondo, se nella sola pagina d’una campagna paterna credessero i curiosi d’haver ben inteso il contenuto del libro della Natura. Scarse glorie si darebbono da noi al Fattore, se non d’altro, che de’ nostri acquisti se gli intonassero le lodi; se nel trovamento delle occulte cose non si ravvisassero così industri le sue creature; se da testimonij de’ trovatori Nocchieri non s’udissero l’antiche creationi di nuovi Mondi.

È vergognoso il rannicchiarsi, per così dire, in un angolo di muro, à chi è nato per veder il Sole, ch’à gli habitatori di qualunque Clima instabilmente s’espone. E poi, come può dirsi vivere chi non peregrina, s’un Peregrinaggio è la Vita? Non si nega, che ponderato il transito d’un’anima, non sia parimente un peregrinare il morire; mà non si negherà oltre questo, che un’Anima ben peregrinante non hab-


  1. Or s e l.