Pagina:Frascherie.djvu/171


Fascio Secondo. 171

tanto più vagliono, quanto in minor materia abbracciano gran prezzo: mà non pensò quel grand’huomo, che le monete, c’hanno un gran valore costretto, non facilmente in corti denari si cambiano; oltre che le moderne prose Asiatiche son come quei danari Alchimistici di Caracalla, che altro mostravano di fuori, altro rinchiudevano.

Sapete com’io chiamerei i loro stili concisi? Udite. Panni d’arazzi piegati, perche non vi si scerne estensione di Figure; ma direbbe un altro, ch’è meglio chiamarli Stili à musaico: perche le parti non son commesse, e le congiuntioni non vi fanno legatura. Potrebbono dirsi ancora, Vestiti coperti di trine; perche il fondo non v’apparisce, nè vi scerne altro che Punti; mà per conchiudere con la miglior diffinitione, dirò che lo Stille sì fattamente conciso è una carne rotta di piccatiglio commoda à mastigare, mà non già per distinguervi buona qualità di carne, se pur non dicessi, che per esser trista è buona per chi non hà denti da mormorarne; ò che più tosto fà stomaco; mentre la sua polpa è sì minuta, che par più evacuata, che da assaggiarsi.

Egideargo alla vista d’alcuni matricolati Ingegni, che givano rimenando rime sul Corso, si commosse anch’egli in tal guisa CONTRA I POETASTRI D’EPHESO: che non potendo più contenerne le Censure; prese così à dire.