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148 | Delle Frascherie |
Hà quest’huomo un figliol, ch’occhio hà Linceo
Nel far guadagni, è imitator del Padre
Non la cede in usure à Merdocheo.
Son concerti frà lor d’Arti leggiadre,
L’uno i Ricchi animò, l’altro gli afflisse
Un piglia i doni, & un le mani hà ladre.
Come di Sesto, e Cesare si scrisse,
L’uno non disse mai, quello che fece,
L’altro non fece mai quello che disse.
L’uno i Decreti autentici disfece,
L’altro hà leggi innovate, e condannando
Borsa troncar serve di Boia in vece.
Nutron ambi il delitto, e li dan bando;
E ogn’un di lor, quasi Hortolan congiunti,
Spende in piantar, per guadagnar troncando.
Momarte.
Dunque nascon fra noi vitij defunti?
E sarà ver, che in questa Età si scerna
Ch’un Neron sotterrato i germi spunti?
Ticleue.
Oh pian; v’è peggio in quest’Età moderna
Per trovar un sol Huom netto di mano,
Altro vi vuol, che Cinica Lanterna.
S’a custodir ogni Porton Thebano,
Star vi dovesse un Galant’huomo assiso
Quante porte starian senza Guardiano!
Quell’Uscio là, dov’è un Editto affiso,
L’inferno è de’ Clienti: e à petto à questo
L’inferno de’ Poeti è...