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IL CORSO


SATIRA.


Frà Ticleue, e Momarte.


Ticleue.


M
Ida ha d’Asin l’orecchie, e da qual pianta

     Spuntò la nuova? da una canna, hor come
     Potrà Bocca tacer, se Canna canta?
Non può tacere il Tosator di chiome
     Questo Gener d’orecchie, onde sotterra
     Ne pianta il Verbo, e poi ne spunta il Nome.
Ogni colpa mortal, che in noi si serra,
     Qual Radice da suol, spunta i germogli;
     È una pianta il Peccato, e noi siam terra.
Per publicar gli stupratori orgogli
     Di Tereo infame, à muta Filomena,
     È pena un’Ago, e son le tele i fogli.
Io mi sento morir, crepar di pena,
     Se col franco parlar non si disgrava
     De le colpe non mie l’Alma ripiena.
Quì la mia libertà può far da brava,
     Se colà sbraveggiar suole il Decoro,
     Quì può farsi un Capello, e là si cava.