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Le melodie popolari romane 65

chiama [testo greco]κρεμβαλίζειν. Oggi, come anticamente, servono per marcare il ritmo.

Chiudo queste brevi osservazioni accennando ad una memoria di musica popolare dello scorso secolo, che si trova nella dotta e pregevole opera: Dell’origine e delle regole della musica di D. Antonio Eximeno, fra i pastori arcadi Aristosseno Megareo, pubblicata in Roma coi tipi di Michel Angelo Barbiellini nell’anno 1774. L’autore, dopo aver lodato la nativa disposizione per la musica della nazione italiana, ed asserito non esservi angolo dell’Europa così rimoto ove non si trovi qualche musico o sonatore italiano,1 non resiste al desiderio di pubblicare alla fine dell’opera, fra le altre melodie popolari rare e curiose,2 un aria da ballo, che egli intitola: Tamburro trasteverino, e che qui riproduco, non perchè essa racchiuda un grande interesse, o accresca lume al mio lavoro, ma unicamente a titolo di curiosità musicale. Questa piccola melodia, non priva di una certa grazia, deve essere stata probabilmente posta sopra parole, che sfuggirono all’Eximeno e che io non saprei indicare. Nè si può spiegare il titolo di Tamburro trasteverino appostole, perchè in essa non si trova quel ritmo uniforme e ben distinto, che necessariamente deve essere la principale caratteristica delle melodie fatte per

  1. C. iv, p. 443.
  2. Egli pubblica una melodia inglese, una francese, due canadesi, una indiana, una cinese, una tedesca ed altre.