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62 A. Parisotti

contorcere il pensiero popolare, e tale riproduzione è esattissima. Così anche è esatto il canto n. 2, L’occhio morello. Non siamo per altro di ugual parere nel canto n. 3, Lascia er paino,1 in cui egli ha fatto una piccola modificazione prolungando due note per accomodare il ritmo. Egli avverte questa libertà presa nella annotazione n. 3.2 Dove è veramente utile ed esatta la sua ricerca si è nell’improvviso Er passagallo,3 ove ritrae con fedeltà abbastanza scrupolosa l’interessantissima melodia che accompagna le ottave degli improvvisatori. Quivi tutto è al posto, e non dubitiamo che molta fatica abbia egli durata a rendere quel canto, difficilissimo nella parte ritmica. In una sola cosa abbiamo opinione contraria a quella del valente maestro, ed è nell’aver adattato al pianoforte gli accordi della chitarra per accompagnare il canto. I lettori già conoscono la nostra opinione su questo soggetto, e sanno che non vorremmo quasi mai porre in iscritto gli accordi che il popolo fa accompagnandosi.4


  1. P. 6.
  2. P. 26.
  3. C. n. 6, p. 12.
  4. Contrariamente a questo nostro avviso, l’egregio amico L. A. Bourgault-Ducoudray ha pubblicato un dottissimo opuscolo dal titolo: Mélodies populaires de Grèce et d’Orient, il quale contiene trenta canti popolari orientali e greci, da lui raccolti ed armonizzati. Tali melodie sono sotto ogni aspetto interessantissime e fedelmente riprodotte, poichè la scienza armonica del dotto raccoglitore è sempre ovunque subordinata al canto ed all’espressione popolare, tanto nel ritmo quanto