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LA LIRICA

NEI CANTI POPOLARI ROMANI.


IN molte di quelle opere, piene di erudizione e di curiose notizie, in cui dotti stranieri fanno cenno dei canti del popolo di Roma, viene con facile entusiasmo levata a cielo la nostra lirica popolare, e si confondono perfino canti prettamente toscani con quelli della nostra plebe. Se sia giusto il riconoscere nel volgo romano una sua lirica, propria e caratteristica, lo vedremo in seguito, ora osserviamo solo che alle parole degli stranieri (perdonabili in parte) fanno pur eco le conclusioni dei folkloristi italiani, anzi della stessa Roma. Infatti Luigi Zanazzo nella sua raccoltina di ritornelli romaneschi, ch’egli ostinatamente (non so con quanta ragione) chiama aritornelli, somiglia questi fiorellini della poesia popolare a «volo di fringuelli da un ombroso recinto, nel sole», a «fuggevoli raggi di luce sul placido letto di un lago»,