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22 F. Chiappini

cinelletti che gli gridano attorno: «papà, papà», saluta il giudice, e se ne va via.

Fra le quinte continuano le grida «papà, papà» e.... cala il sipario.

Sempre perseguitato dal suo padrone di casa, Gaetanaccio si divertiva a metterlo in beffe nelle sue commedie.

Ecco una scena a questo proposito.

Rugantino sta ad abitare in una soffitta, nella quale piove da tutte le parti. Ha la moglie ammalata e una nidiata di figli che si muoiono dalla fame, quando ecco viene il padrone di casa:

Eccoci qua, caro Rugantino; son venuto a sentire se siete comodo di pagarmi i tre mesi, che mi dovete.

Sor Agapito mio, nun vedete s’in che stato m’aritrovo? Mi’ moje sta co’ la frebbe, ’ ste crature da jeri in qua nun se so’ sdiggiunate.

Mi dite da vero? Voi mi lacerate il cuore.

Ma io pure son padre di famiglia, io pure ho degli obblighi....

- Avete raggione. Ma adesso che vv’ho da dà? quello che nun ciò? Si avete pacenza quarc’antro ggiorno....

Pazienza, pazienza! ne ho avuta tanta, che non ne posso aver più. Ecco qua la sentenza del tribunale, che vi condanna allo sfratto.

Sor Agapito mio....

Non c’è misericordia. Ho condotto meco i cur-