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170 P. Barghiglioni

per «nina-nanna» ai bambini, ed io ne ho fatto tesoro, e lo merita sì perchè il rifiuto a giurare rispetto alla bella e il ratto che ne segue aggiungono interesse drammatico al soggetto, si perchè le varianti finali sono di una finezza lirica che risaltano tanto più vicino alla rozzezza e alla pesante serietà della versione romanesca. Aggiungi a tutto ciò la ragione fisiologica che ne ingrandisce l’importanza.

Imperocchè le due giunte abruzzesi dipingono il tipo di quei montanari dell’Appennino ai quali, se la natura ha dato un carattere fiero e selvaggio, li ha pure dotati di una fantasia immaginosa, che li fa ardenti nelle passioni, ed esaltati fino alla poesia nell’odio, nell’amore, nell’amicizia.

Ecco la variante:

Marinà che vvai per acqua, (bis)
Vado per acqua pè cel seré
Pe' ritrovare l'amato bè.

Quando fui a mezza strada (bis)
S'imbattessimo tutti e tré:
Dove anderemo sta sera a cé.

Anderemo in su dall'oste, (bis)
Signor oste caffettiè
Che date a cena a 'sti marinà?

C'è lo pane e lo salame (bis)
De' presciutto 'na quantità,
Lo marinaro lo pagherà.