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L'isola Tiberina, ecc. 135

mosa taberna meritoria, dal di cui suolo, nell’anno di Roma 718, aveva zampillato su una fontana d’olio, e stillato un intero giorno, non altrimenti che un fiume misterioso.

«Augusto.... era per cominciare l’epoca della pace universale, quando tal presagio annunciò ai Romani il propinquo nascimento di Cristo....» .

Questo edificio trapassò nelle mani dei cristiani sotto il pontificato di papa Calisto.

S’ignora per qual termine di transazione pervenisse in potere dei cristiani di Roma un edificio, nel quale, per lo innanzi, non si erano praticati che usi profani; ma Lampridio racconta che i popinari portarono le loro lagnanze ad Alessandro Severo appunto perchè un luogo insino allora aperto pubblicamente a lor profitto era stato loro tolto per essere tramutato in servizio di una religione, la quale le leggi dell’impero non riconoscevano. La benevolenza di quel principe si parve dal decreto che egli portò intorno a tale reclamo. Ben amo meglio, rispose, che Dio sia onorato in qualsivoglia modo in questo luogo, di quello che abbandonarlo di nuovo a venditori di vino.

Ad ogni modo, venne un’epoca in cui il puro germe trasteverino minacciò di corrompersi, e si sentì il bisogno di purificarlo.

I giudei prima si ritirarono sul Vaticano, dove fondarono una sinagoga, poi furono chiusi come in una città sulla sinistra del Tevere, dove an-