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L'isola Tiberina, ecc. 129

vile servaggio per aver tramato contro Roma in favore di Annibale, ed i Codeti, dove l’ingegno audace di Cesare fe’ scavare una naumachia vastissima per dare al popolo spettacolo di combattimenti navali, i campi Muzii e Quinziani, i primi donati a Muzio Scevola, gli altri già possessione di Cincinnato.

Oggi l’isola non presenta che una grande piazza, chiusa dalla facciata e dalle pareti dell’ospedale dei Fate - bene -fratelli e dalla chiesa di San Bartolomeo; e quindi e quinci come due braccia si stendono da ambe le parti nell’acqua a formare la poppa e la prua della nave che rappresenta.1

Affacciandosi alla balaustrata sinistra del ponte Fabricio, e guardando dove si stende il destro braccio dell’isola, si vede la casa ed il giardino dei Minori osservanti, ridotto ora a camere mortuarie per la esposizione e l’autopsia giudiziaria dei morti per cause ignote o accidentali.

Dall’altro braccio inoltrandosi per viuzze, che sboccano tutte al fiume, son le une e alle altre addossate casupole irregolari, circondate da giardinetti di aranci e coronate di terrazze fiorite.

Sono le poche dimore dei mugnai dei pe-

  1. Scinditur in geminas partes circumfluens amnis,
    Insula nomen habet, laterumque a parte duorum
    Porrigit aequales media tellure lacertos.

    Ovid., Metam. XV.