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128 P. Barghiglioni

Copio a proposito una data preziosa dalla recente pubblicazione dell’eruditissimo capitano del Genio Mariano Borgatti, Castel Sant’Angelo in Roma, dalla quale apparisce come l’isola servisse di rifugio ai Pierleoni nella sommossa del 1083, e rafforza ciò che, riguardo ai castelli baronali, in seguito sarò per accennare.

«Sulla fine del 1083 vi si presentò (Crescenzio o Cencio) per la terza volta....

«Lunghe furono le trattative ed inconcludenti. Enrico IV volendo venire ad una soluzione, fece riconoscere dai Romani il papa Clemente III, che aveva condotto con sè, e si fece da esso incoronare in San Pietro .

«I partigiani del vero papa intanto erano asserragliati in vari punti di Roma; Rustico, nipote di Gregorio VII, era al Celio e Palatino, negli avanzi del palazzo di Settimio Severo; i Corsi erano nel Campidoglio: i Pierleoni nell’isola Tiberina».

Che se dall’isola si volge intorno lo sguardo, imponente è lo spettacolo che designa il vasto orizzonte. I colli Vaticano e Gianicolense a destra, il Palatino e l’Aventino a sinistra, chiudono l’ampia vallata dove in grande parte ancora ridono gli orti che prendevano nome dai più famosi personaggi.

E tu vedi gli avanzi dei palazzi dei Cesari sul Palatino, i prati di Nerone ed i Bruziani, dove colui che diè loro il nome fu condannato al più