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60 CAPITOLO III

armatura per la fusione, che è e non può esser altro che il progettato modello pel monumento allo Sforza — dovremo restringere le nostre ricerche entro determinati confini: che ci fanno ritenere che quel monumento non consistesse che in un gruppo equestre e che il cavallo — almeno nel progetto definitivo — fosse ideato tranquillo, procedente al passo.

A chi consideri attentamente le osservazioni — acute fin che si vuole ma di un carattere prevalentemente personale e soggettivo — che il Meller espone intorno a quei disegni di Leonardo ch’egli è convinto ispirati dal progetto pel monumento a Francesco Sforza, nasce via via la convinzione che esse, pur giuste prese una per una, potrebbero viceversa adattarsi anche agli schizzi pel monumento al Trivulzio, tanto son generiche e al di fuori del problema che il diligente scrittore s’era imposto da principio. Quella sua stessa preoccupazione di ritener eseguiti da Leonardo per primi certi schizzi di cavalieri perchè portano le staffe, le quali figurano nel monumento Colleoni eseguito dal suo maestro, è un indice del criterio circoscritto con cui egli esaminò la questione.

Che Leonardo abbia ideato prima la figura di un cavaliere col braccio in avanti e che poi, per un raffinamento, l' abbia ideato col braccio indietro; che la figura del caduto sotto il destriero sia nata dopo un periodo di maggior semplicità di concezione artistica; che la presenza di riproduzioni antiche in bronzo di cavalli impennati di sapore leonardesco provino che Leonardo, di mano in mano che disegnava, altrettanti ne modellava; che la tecnica materiale degli schizzi esaminati proceda di pari passo con quella per le opere di Leonardo documentate dal periodo fiorentino fino alla Cena; che l' esame del progressivo raggruppamento delle figure nei