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I MONUMENTI EQUESTRI 59

invece le figure della base (arpie?) ricordano troppo chiaramente il contratto pel monumento al Trivulzio. Una errata interpretazione della frase dell’Alemanni ha sviato lo scrittore ungherese inducendolo ad assegnare anche quei disegni in cui figura « il morto » disteso al periodo di studi per il gruppo equestre dello Sforza. La degna sepoltura a cui accenna l’Alemanni vuol essere interpretata nel significato che a quella parola si dà sovente nelle carte e nelle cronache di quel tempo: cioè quello di un ricordo destinato ai posteri. Si noti che nessun altro documento del tempo o successivo allusivo alla statua al Duca fa cenno di una sepoltura nel significato moderno datogli dal Meller. E mentre l’Alemanni stesso, come si è visto, precisa chiaramente in che dovesse consistere la sepoltura cioè uno grandissimo cavallo di bronzo suoi il duca Francesco armato e null’ altro, i contemporanei parlano di cavallo di smisurata grandezza con su il duca Francesco Sforza (1), della « immagine » del duca « de bronzo ad cavallo » (2), di una figura « loricata » (3) del principe, del « cavallo del duca Francesco di bronzo » (4) de «l' admiranda e stupenda equestre statua ». Nessuno fa cenno di una sepoltura con la figura del principe steso, ne pure come progetto. Se quindi, invece che nel pericoloso campo delle ipotesi, rimarremo in quello della realtà — almeno quale è, se non precisata, additata dalle memorie dei contemporanei e dal disegno di Leonardo stesso nel codice Atlantico, in cui è schizzato un cavallo entro una



  1. Anonimo Gaddiano.
  2. Lettera di Galeazzo Maria Sforza al Gadio, 27 nov. 1473.
  3. Nel tetrastico latino di Piattino Piatti.
  4. Lettera nel « Codice Atlantico », fol. 323, r. ai fabbricieri del Duomo di Piacenza.