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I MONUMENTI EQUESTRI 53


« Un cavallo di rilievo di plastica » di mano di Leonardo era posseduto « dal cavalier Leone Aretino statuario » a quanto ricorda il Lomazzo (1). Ma di esso pure non si conosce la fine.

Al monumento in onore del maresciallo Gian Giacomo Trivulzio l' artista si dedicò invece più tardi. Sembra che lo stesso Trivulzio pensasse all' erezione di una cappella funeraria gentilizia. La cerimonia per l’inizio della fondazione dell’edificio, secondo un carme latino di Giovanni Biffi che ne fu testimone, si svolse solamente nel 1511. I rovesci delle armi francesi e la partenza da Milano del Trivulzio fecero tuttavia arrestare ben presto l’opera ideata che non fu ripresa — se crediamo al cronista Da Prato — che nel 1516, dopo la battaglia di Marignano. Qualche conferma documentata di quella ripresa dei lavori non manca. Il 27 agosto del 1517 un operaio della fabbrica del Duomo, Francesco Briosco, otteneva di recarsi a lavorare pel Trivulzio in San Nazaro, dove andava sorgendo la cappella, e la licenza veniva riconfermata nel 1518 anche in favore d’altri scultori del Duomo (2). Nel 1519 il Bramantino era nominato architetto della nuova fabbrica trivulziana e intanto venivano dalla Certosa di Pavia — gran focolare di operai e di scultori — i marmi richiesti per le statue giacenti che ornano gli avelli dell’edicola.

II 5 dicembre 1518 era passato di questa vita il Tri-



  1. Trattato, 1584. n. 177
  2. Annali della fabbrica del Duomo ad ann.