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LEONARDO COL RUSTICI E COL VERROCCHIO 27 e indipendente dal nìaestro, per quanto ne risenta la derivazione. Lo stesso convien dire del busto di giovane donna che con le belle mani regge i fiori, nel Museo Nazionale di Firenze, in tutto affine all’arte del Verrocchio, con quella tecnica minuta, quasi trita dei particolari; del busto in cotto di San Giovanni Battista del South Kensington Museum (e che attribuiremmo all’arte del Solari) attribuiti timidamente, qualche volta, a Leonardo. Al quale si pensò anche per il putto col delfino sulla fontana nel cortile di Palazzo Vecchio, così diverso, con la sua testa zazzeruta sul corpo un po’ mingherlino, dai compagni cari a Leonardo, forti, atticciati, coi pochi riccioli dietro la testa quasi calva (’). Le attribuzioni si spiegano col fatto che, per qualche tempo, l’arte di Leonardo si avvicinò volentieri agli ideali artistici del Verrocchio. I noti disegni di giovani donne di profilo a Windsor, ritenuti dal Thiis del 1476, ben lo assicurano. Quei rapporti, lievi, quasi spirituali, furono bene analizzati dal Thiis stesso; che a ragione combattè la tendenza di certa critica, dal Miintz m poi, che esagerava quei rapporti fino a supporre che il giovanissimo Leonardo influisse seriamente sul Verrocchio, anziché questi sull’allievo (^). Ad altra opera di scultura è legato il nome del grande fiorentino. Neil’esordio del Cinquecento giaceva abbandonato, da più che un trentennio, nel cortile dell’opera di Santa (’) L’attribuzione dr:l putto col delfino a Leonardo fu raccolta anche da SELWYN BRINTON, Form and nature in the of Leonardo, nel volume dell’Istituto Vinciano Per il IV centenario dalla morte di Leonardo da Vinci, Bergamo, Isf. It. di Arti grafiche, 1919. Si noti che nell’elenco delle opere del Verrocchio pei Medici, steso dal fratello di lui Tomaso, fii;ura il putto col dilfìno, come il busto muliebre ora nel Museo di Firenze. (2) JENS THIIS. Leonardo da Vinci, Londra.