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LEONARDO COL RUSTICI E COL VERROCCHIO 25 giungere, sopratutto nel labbro inferiore così avanzato, quella dello sprezzo, richiama (come s’è visto) altre figure di Leonardo che hanno contribuito a far pensare al suo intervento nella fattura del monumento al condottiero. Nei quadri e più nei disegni il tipo ritorna frequente. E poiché il noto bassorilievo di Scipione, di profilo, già nel Museo del Louvre, dal bizzarro elmo ornato d’un drago, dall’armatura esuberantemente decorata con svolazzi che in modo poco persuasivo se ne staccano presenta qualche apparente analogia col vigoroso disegno di guerriero di profilo ch’è attribuito a Leonardo nel British Museum (la presenza di una testa di leone nella sua armatura contribuì persino a far credere che il guerriero fosse il Colleoni stesso!) (’), anche il primo fu da qualcuno ritenuto suo. Una maggiore distinzione nei tratti e una maggiore flessibilità nei movimenti che si nota nelle opere di Leonardo giovane in confronto al Verrocchio fu osservata in quel bassorilievo del Louvre, come in un busto di San Giovanni Battista, del Kensington Museum e nel bassorilievo di giovani portanti uno scudo nel palazzo comunale di Pistoia, dati anch’essi da qualche studioso a Leonardo (^). Ma i caratteri leonardeschi, così vigorosi e personali nelle opere sicure del maestro, si smorzano, si rammolliscono in quelle sculture attribuitegli; solamente le esteriorità permangono, proprie, qual più qual meno, a tutti i seguaci del Verrocchio. Per attenerci a (’) E. JACOBSEN, Neues iiber Leonardo, in «Kunslkronik», Lipsia, n. 13, 1906-7, 25 gennaio, dove son ricorditi le opere e i disegni affini al profilo di Londra e al bassorilievo del Louvre. L’Jacobsen stesso pensò a una collaborazione di Leonardo al monumento Colleoni, almeno per la testa del condottiero. i^) E. Me. CURDY, Leonardo da Vinci as sculplor, in «The nineteenth Century and after», Londia, dicembre 1909.