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20 CAPITOLO I

di Windsor. Non solo i lunghi tendini ma le piccole pieghe delle giunture della pelle forte sono interpretati in modo uguale, che va oltre la necessaria analogia che corre fra tutti i cavalli di lusso ma permane nel bronzo con uniformità d’interpretazione; mentre poi, nella parte superiore del petto, nel collo ammanierato del cavallo in bronzo lo scultore sembra ricadere nel tipo tradizionale allontanandosi dal vero, a cui invece Leonardo s’è tenuto fedele. L’atteggiamento della zampa anteriore sinistra alzata fino a formare quasi un angolo retto — che dà all’animale una singolare nobiltà — ritorna frequente, con effetto veramente monumentale, nei disegni di Leonardo: in quelli della collezione Reale di Torino, di Windsor, nello schizzo del codice Atlantico. Perchè, negli studi pel monumento a Francesco Sforza, l’artista riprese l’atteggiamento preferito, ma con una lieve variante: abbassando cioè il piede dell’animale che si appoggia a un oggetto posto in terra.

In tre delicatissimi disegni di cavalli piantati su un piano liscio l’animale ritorna due volte con la zampa sinistra alzata come nel gruppo di Venezia. E v’è in tutti tre la testa troppo piccola, che nel bronzo fu criticata sempre come un difetto appariscente. Forse che quel triplice disegno appartiene al periodo di studi per la statua al Colleoni? Il sospetto è legittimo anche se in essi è una eleganza di forme superiore al bronzo; nel quale, per ragioni pratiche dirette a dare alla massa maggiore stabilità, anche se a danno della naturalezza, lo scultore fece appoggiare tre zampe in terra, allontanando stranamente la destra posteriore che non accenna affatto ad alzarsi come dovrebbe: così che il cavallo del Verrocchio sembra alzare le gambe per battere sul terreno — con un movimento comune ai cavalli vogliosi di muoversi — piut-