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Distretto di Trento 73

in altipiano al luogo detto Mattarello di sopra. Ha l’aspetto di un palazzotto forte; è rattenuto agli angoli da quattro torri rotonde, ed ha nel mezzo una torre quadrata che s’eleva fin sopra il tetto; torre che può aversi per quella, in cui trovò rifugio Siccone di Caldonazzo, allorchè l’Arciduca Federico calò in Valsugana (1412) co’ suoi militi e se ne rese padrone. Apparteneva ai Principi Vescovi di Trento, che lo diedero successivamente in feudo ai Castelbarco, ai Signori d’Ivano ed alla famiglia tedesca dei Trautmansdorf. Indi passò ai Conti Thunn di Boemia, e in fine alla illustre famiglia dei Conti Martini di Calliano. — Non lungi da questo Castello, a sinistra dell’Adige, sorge sopra un colle, ad oriente di Calliano, il Castello di Beseno, già posseduto, per investitura del Principe Vescovo, dall’antica famiglia de’ Signori di Beseno. Si sta all’ingresso della strada che da Calliano mette in Folgaria e nella Venezia, ed è compreso nel circondario di Rovereto. Ha l’apparenza di una robustezza incrollabile; ma dentro tutto si sfascia e si cancella. Si formava in antico di due fabbriche separate, una volta a Trento e l’altra alla Valle Lagarina; ma nell’anno 1300 le due fabbriche, i due fortilizi, s’unirono mediante nuova fabbrica che fu detta palazzo di mezzo. Nel 1303 Guglielmo di Castelbarco comperò dagli eredi di Beseno quel castello e le sue pertinenze; il P. V. Bartolomeo Quirini gliene conferì l’investitura, e per tal modo i Castelbarco lo tennero sino all’anno 1456, nel quale Marcabruno lo cedette insieme col Castello della pietra all’Arciduca Sigismondo d’Austria pel