donate alla città. Vi figurano dei vasi di porcellana giapponesi a grandi dimensioni, un piatto gigantesco pure di porcellana, un tavolo di rara bellezza impiallacciato a madreperla, il ritratto in miniatura di Madamigella Janini, bronzi, figurine in creta e di altra materia, lavori in avorio, armi, utensili domestici e strumenti d’arte e di mestiere; in una parola, un complesso di belle cose atte a fornirci un’idea precisa della coltura e delle costumanze di quel popolo meraviglioso, come ebbe in mente di fare, comperando questi oggetti, l’illustre Donatore. — Alla IV. Sezione appartengono gli oggetti d’arte nostrana e forestiera, che sino ad ora non sono molti, e attendono dal tempo e dall’amore dei cittadini il dovuto incremento. E nondimeno sono ammirabili: un Ecce Homo dipinto sul legno nell’anno 1502 da Girolamo da Trento; una Santa Maria Egiziana, buona copia del dipinto eseguito dal Guercino; il Levita di Efraim e Cristoforo Colombo al convento della Robida del trentino Giustiniano Avvancini; il cartone della glorificazione di Santa Caterina di Albano Tomaselli di Strigno, dono del Cav. Dott. Pietro Rinaldi; il cartone premiato del vivente pittore Eugenio Prati di Caldonazzo rappresentante Tintoretto in atto di scacciare Mario, l’amante di sua figlia, e qualche ritratto ad olio eseguito da Giambabattista Lampi ecc. — Delle scolture citiamo: il busto del Senatore Lorenzo Cappello, opera del nostro Alessandro Vittoria; il busto di Dante Alighieri, lavoro del vivente scultore trentino Andrea Malfatti, la statua della moglie del Levita, opera di buon scalpello; due