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Distretto di Trento 43

terio al lato del Vangelo. N’è mirabile la Cantoria in marmo lunense, ornata di figure a bassorilievo, di statuette che rammentano il fare di Tullio Lombardo, di cornici intagliate con somma eleganza e di altri fregi; opera splendidissima del trentino Vincenzo Vicentini. Dell’istrumento non rimane che l’Organino, il solo che si fosse salvato dalla distruzione che vi mise la saetta caduta dal cielo a dì 13 Giugno 1819. Del resto, quest’istrumento era uscito dalla celebre scuola lombarda di Bartolomeo Antegnati, era meraviglioso: avea 2180 canne spartite in due sumieri, che formavano in una sola macchina due organi distinti, l’uno maggiore dell’altro, con registri di voci e suoni di squisita e soavissima armonia, come ha trovato di descrivere Giovanni Chiericato Preposito di Padova (De Sacrosancto Missae sacrificio Decisiones. Venetiis, 1700, p. 311)1

Fuori della Chiesa è la colonna eretta nell’anno 1845, quale porta in cima la statua della Madonna, lavoro di Francesco Oradini. — A fianco della Piazzetta è la bella casa del Signor Francesco Ranzi ornata di busti in plastica di uomini illustri trentini eseguiti dal nostro valoroso scultore Andrea Malfatti; — ed alla medesima piazzetta s’ergeva un tempo la casa de’ Battuti o flagellanti colla chiesetta relativa, di cui ora non è memoria che nella lapide e nel busto a



  1. Si consulti per questa Chiesa il libro di Monsignore G. B. Zanella: S. Maria di Trento, cenni storici, Trento, Monauni 1879.