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36 | Distretto di Trento |
fu alzata, come già quasi tutte, in due periodi ben disgiunti l’uno dall'altro. Il primo sarebbe il lombardo usato dal novecento al mille e cento, il secondo, l'altro posteriore che alquanto si tinse di germanico. Dato ciò, non potrebbe essere dubbio qual parte si dovesse attribuire alla sesta del maestro Adamo.
Prezioso monumento è per certo questa cattedrale trentina; ed io spero che il valente storiografo dell’architettura lombarda ce la darà, nel corso del suo lavoro, incisa con quella coscienziosa precisione, della quale è maestro. Così quei giovani architetti che ora s’adoperano con lodevole sollecitudine a ricercare entro alle antiche costrutture lombarde gli elementi di un’arte opportuna al costruire moderno, potranno, raffrontando questo duomo trentino col Sant’Ambrogio di Milano, formarsi un sicuro criterio non soltanto su la storia di quest’arte nazionale, ma riconoscere eziandio come passo passo procedesse ad un sistema edificativo, che può servire all'età presente assai meglio che non quello derivante dal classico greco-romano e dall’archiacuto.“1
La forma interna della chiesa è d’una croce latina, il cui braccio maggiore si divide in tre navate separate da colonne, sulle quali s’aggirano archi a pieno centro, formando due ordini di volte, delle quali le più depresse corrispondono alle navate laterali, e la più elevata alla centrale. — Vi sono dieci altari compreso il maggiore,
- ↑ V. Selvatico (Pietro) (Le arti del disegno in Italia, storia e critica. Parte seconda. Milano, Vallardi, 1879, pag. 283— 585.