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LXXXIX.
(Da Plutarco, Dell’ira.)
Se dal petto si sfrena
L’ira, il ringhiare a vuoto
Della tua lingua infrena.
XC.
(Da Ateneo, II.)
Candido assai più ch’uovo.
XCI.
(Da Demetrio Falereo, Dell’Elocuzione, 162.)
Di pettide più assai
Melodïosa, aurea più ch’oro assai.
XCII.
(Da Moscopulo, Opuscoli, p. 86, ed. Titz.)
Nè miel nè pecchia io voglio.
«Pare un proverbio applicabile a cui non si curi d’avere il bene unito col male.» G. Carducci.