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LXXV.

(Da Ateneo, X.)


D’ambrosia infusa era la coppa; Ermete,
Per mescer vino a’ Dei, l’anfora tolse.


LXXVI.

(Da Massimo Tirio, Dissert XXIV.)


Molta salute alla figliuola invio
Di Polianatte.


LXXVII.

(Dallo stesso, Ivi.)


Venere ad Amore.

E a te, leggiadro
Donzello, Amore.


LXVIII.

(Dallo Scoliaste d’Aristofane, Pluto, 729)


Breve stillante lino.


LXXIX.

(Da Polluce, VII, 22, 93.)


Screzïata una soga,
Lidio lavor leggiadro.