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XLII.

(Dallo Scoliaste di Pindaro, Olimpie, II, 96.)


Non incolpabil ospite
È, scompagnata da virtù, ricchezza:
Chi l’una e l’altra giugne
Ogni beatitudine raggiugne.


XLIII.

(Da Efestione, p. 63.)


Cotali un dì le vergini di Creta
I piè sottili in grazïosa ridda
Dattorno alla gioconda ara moviéno,
Mollemente premendo i tenerelli
Dell’erbetta germogli.

Versi di Saffo, secondo una ragionevole conghiettura del Blomfield.


XLIV.

(Da Ateneo, XIII.)


Or questo canto io, grata,
A queste amiche mie
Bellamente sciorrò.