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ca, secondo che l’Heinsio notò, ne’ vecchi codici del poeta: di che alcuni critici la sospettarono apocrifa; e potette essere scritta per alcun poeta posteriore e imitatore del Sulmonese. S’arroge che nelle medaglie e gemme e statue antiche gli antiquarii avvisano due diverse effigie di Saffo, e diversa foggia di vesti e d’ornamenti.«Lo Sponio (Antiq. Select., IV) riporta una medaglia coll’immagine di questa donna sedente, intorno alla quale gli abitanti di Mitilene sono espressi in atto di far festa. All’incontro in un erma colla testa di questa poetessa, già del Museo Belloni, si vede il nome di Saffo unito a quello della città di Ereso, ΣΑΠΦΩ ΕΡΕΣΙΑ (Gronovio, Thesaur. Antiq. Graec., T. II); e, a farne il confronto, la fisionomia di questa è ben diversa da quella della medaglia, alla quale per altro somiglia moltissimo il busto di bronzo, che di Saffo mitilenese esiste nel Museo Reale d’Ercolano. Al dir di Le Fevre, nel Museo di Fulvio Orsini si vedevano due gemme, in una delle quali vi era Saffo coronata di lauro, nella seconda si vedeva la stessa di altra fisionomia, coronata di ellera. Quello che poi scioglie ogni contesa circa le due poetesse è la medaglia che si trova ri-