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(V. Φάων), Apostolio (Proverbii, XX, 15) memorano versi amorosi di Saffo per Faone; crederei che male interpretassero i canti della Nostra o dicessero della eresia, meretrice e amatrice di colui: la quale ancora, come vedemmo in Suida, verseggiò.
Il Neue e il Müller, dopo il D’Ajano, poco persuasi d’una doppia Saffo, rinnovellarono l’opinione del Cramer (De patria Sapphus; Ienae, 1755): che sola una Saffo, nata ad Ereso, città di Lesbo e sottoposta a Mitilene, dalla minor città passasse alla maggiore, e pigliassevi stanza: di che le venisse nome di Mitilenese. Ma io resto più capace della duplice Saffo. Cotesta duplicità di nomi celebri spesseggia nella storia e delle lettere e dei popoli greci. E, per offerirne esempii, non furono anticamente due Minos, ambidue Re di Creta, ma l’uno figlio di Giove e d’Europa e giusto, l’altro nipote del primo e figliuol di Licante e crudele tiranno; e il doppio nome non forviava insino il giudizio di Plutarco (Vita di Teseo, XVI), e d’altri molti innanzi e dopo lui, che insieme gli confusero? «Ad Ercole, a Bacco, a Mercurio è avvenuto lo stesso: gli eroi di questo nome furono più di uno; anzi ogni nazione ha avu-