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Forse... perdono.
Ippodamia. Bada, Atreo, che fero
Più della pena il tuo perdon non sia.
Se infami patti tu proponi, infame
Vita Tïeste non accetta mai.
Quindi io di te più temo...
Atreo. Generoso
Fia più d’Atreo Tïeste?
Erope, Tieste accompagnati dalla Guardia
che resta nel fondo, Atreo, Ippodamia
Al fin scegliesti
La più ria morte? Pur, qual siasi, cara
Per noi sarà, purchè finiam di vita
Questi odiosi istanti.
Atreo. O tu, superbo
Disprezzator di morte, abbila, e insulta. –
Soldato...2.
Ippodamia. (3)
Empio carnefice, qui il brando;
Per questo seno tremante ripassa,
L’immergi, su: stretta mi sto a mio figlio.4
Qui per me solo giungerà a ferirlo.
Tieste. Madre, t’arretra; me morir sol lascia.
Ippodamia. (5)
Così perdoni?
Atreo. Perdonar misfatti,
Mercando oltraggi, io non appresi. – Udite:
Fien brevi i detti, e l’eseguir fia ratto. –
Soldato, va.6.
– Perdonerò: m’è grave
Di madre il duolo, e al fratricidio Atreo
Non nacque:7
or vedi, in te sta sol; tu scegli
Nuovo esilio perpetuo, e pria lo giura
Sulla solenne tazza: o per tuo figlio
E per te scegli morte.