Pagina:Foscolo - Poesie,1856.djvu/45

Ognora in mente, e m’atterrisce... È scritto

Nell’averno ogni accento, e nel mio petto
Ripetendo si va... Pur... t’amo... io t’amo. –
Ma a che venisti mai? fuggiti, va.
Tieste. O infernale voragine, spalancati;
Sorgete, furie! Voi mi strascinate
Lungi da questa terra: io no, non volgo
Orma senza di voi.
Erope. (1)
Vanne, o m’uccido
Tieste. Ti diedi io il ferro... ma... me sol...
Erope. Che stai?
Vibro...2.
Tieste. Sì, vo.
Ippodamia. Trattienti; or no; chè incauto
Senno fora il fuggir: ferrate stanno
Le porte d’Argo: albeggerà; t’andrai
E ratto più, e con men rischio.
Tieste. E il ferro?...
Erope. A sant’opra io lo serbo.
Tieste. Esule, inerme
Fuggirò dunque?
Erope. E fuggi?
Tieste. Il giuro. –
Erope. (3)
Or l’abbi.
Ippodamia. T’ascondi intanto in quell’asilo.
Tieste. ... Addio.4.

Erope, Ippodamia

Erope. Ei fugge!...

Ippodamia. Ahi tutto è pianto!
Erope. A me non altro
Resta, che pianto e morte. Oimè, ch’io sento,
Che più non so resistere... che l’amo. –
E da me intanto il scaccio! – Iniqu

  1. accostandosi il ferro al petto
  2. Come sopra
  3. dandogli il ferro
  4. Parte