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Or perchè vuoi ch’io gliel conceda? In Argo
Saria non sol tal scelleragin sparsa,
Ma il regno, e Grecia tutta, e l’universo
Di tanta reïtà risonerebbe.
E perchè ciò? – T’arrendi, o donna, e pensa
Che altre aspettano sorti il figliuol tuo,
Tranne quelle d’obbrobrio.
Erope. Il figlio, il figlio,
Atreo, mi schiudi, e ogni obbrobrio mi siegua. –
Che altro debbo aspettar?
Atreo. Perduto e infranto
Ogni rossor, fama ed onor calpesti.
Non io così: se l’abbominio sei
Di te stessa e degli altri, a me non lice
Seguirti.1.
Erope. E sì mi dai quel figlio, o crudo,
Che blandamente con pretesti accorti
Mi promettevi?
Ippodamia. Il forte è saggio! Andianne.2.
FINE DELL'ATTO SECONDO
Atto terzo
Notte.
La sala è illuminata da alcune lampade.
Erope, Ippodamia
Ippodamia. Or tutto tace: amiche
Stan le tenébre su la muta reggia;
Vien...
Erope. Qual mistero!