Liguria avara contro sè combatte;
E l’inerme Leon prostrato avventa
Ne’ suoi le zampe, e la coda dibatte,
E gli ammolliti abitator spaventa. V. 105Deh! mira come flagellata a terra
Italia serva immobilmente giace,
«Per disperazïon fatta secura.»
Or perché turbi sua dolente рace,
E furor pazzo e improvida paura 110Le movi intorno di rapace guerra?
Piaghe immense rinserra
Nel cor profondo: a che piagar suo petto,
Forse d’invidia oggetto
Per chi suo gemer da lontan non sente? 115Ma tu, feroce Dea, non badi e passi;
E all’armi chiami, all’armi;
E al tuon de’ bronzi e al fulminar tremendo
E all’ululo guerrier perdonsi i carmi.
Cede Sabaudia, e in alto orribilmente 120Del tuo giovin Campion splende la lancia:
Tutto trema e si prostra anzi i suoi passi;
E l’aquila real fugge stridendo,
Ferita nelle penne e nella pancia.
Gallia intuona e diffonde 125Di Libertade il nome,
E mare e cielo Libertà risponde.
L’Angel di morte per le imbelli chiome
Squassa ed ostende coronata testa: Libertà! grida alle provincie dome; 130Del Re dei folli re vendetta è questa. VI. Del Re dei re! — Quindi tra il fumo e i lampi
S’involve in sen di tempestosa nube
Che occupa e offusca di Germania il suolo;
Donde, precorsa da mavorzie tube,