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280 frammenti di poesie originali.

Dell’Olimpio la prole, o dolorosa?·
Ma la nuotante per l’Icario fonte
Isola, a’ venti e all’acque obbediente,
Lei ricettò, sebbene in ciel la segue
La minaccia di Giuno alla vedetta.
Amor di Febo e de’ Celesti è Delo.
Immota, veneranda ed immortale,
Ricca fra tutte quante isole siede;
E le sorelle a lei fanno corona.
I doni di Lïeo nell’auree tazze
D’alloro inghirlandate, o naviganti,
Adorando, e libateli dall’alta
Poppa in onor della palmosa Delo.
     Tale cantando, Alceo strinse di grato
Ozio i Tritoni, e i condottieri infidi
Alla nave che gìa pel grande Egeo
Italia e le Tirrene acque cercando,
Onde posar nella toscana terra
Le Muse che fuggien l’arabo insulto
E le spade e la fiamma ed il tripudio
Dei nuovi Numi, e del novello impero;
Come piacque all’eterna onnipotenza
Di quella calva che non posa mai
Di vendicar sul capo de’tiranni
Le vittime di Roma, ed i tributi
D’Asia, e di Costantin gli Dei mutati.
.     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     .     
Salía dell’Athos nella somma vetta
Il duca, e quindi il flutto ampio guardava,
E l’isole guardava e il continente,
Però che si chinava all’orizzonte
Dïana liberal di tutta luce.
Gli suonavano intorno il brando e l’arme
Sfolgoranti fra l’ombre, e giù dall’elmo
Gli percuoteano in fulva onda le spalle
Le giube de’ corsier presi in battaglia;
Sul cimiero ondeggiavangli, ed il negro
Paludamento si portavan l’aure.