Pagina:Foscolo - Poesie,1856.djvu/273


inno secondo. 255

675Dove più dolcemente Eco si duole,1
Trapiantato in Italia. E qui verdeggia,
Qual più fu cara pianta alle agnellette
Del siculo Pastore;2 e il fortunato
Mortal, che, spazïando entro quegli orti,
680Cantar ode i Silvani, e il canto impara,
Invoglia altrui di pace. — Oh, meco alberghi
Chi i Numi agresti e le Napee conobbe!
Non son Genj mentiti: io dal mio poggio
Quando tacciono i venti fra le torri
685Della bella Firenze, odo un Silvano,
Ospite ignoto a’ taciti eremiti
Del vicino Oliveto.3 Ei sul meriggio
Fa sua casa un frascato, e a suon d’avene
Le pecorelle sue chiama alla fonte:
690Chiama due brune giovani la sera;
Nè piegar l’erba mi parean ballando.
Esso mena la danza. E le vedesti,
Fabre, tu che sì vive le dipingi;4
Ma se alla fiesolana erta affannato
695Vai, poggiando, a incontrarle, ad oriente
Ti s’apre al guardo una tonda convalle,
Che da sei montagnette ond’è ricinta
Dechina, a imago di teatro acheo.5
Dalla vista allettato e da una vaga
700Memoria, fornirai snello il cammino.
     Udito ho dir che, a’ preghi delle Ninfe,
Affrico, allegro ruscelletto, accorse
Zampillando dal monte, e la fe in mezzo
Splendida d’un freschissimo laghetto

  1. 675. Lo stile anacreontico vuole la più gran morbidezza di locazione e di colorito.
  2. 678. Teocrito siracusano, che fiorì circa tre secoli prima dell’èra volgare. Egli è pel genere pastorale ciò che è Omero per l’epico.
  3. 686-87. Oliveto, colle amenissimo vicino a Bellosguardo e a Firenze, lungo la via livornese. La Badia di Monte Oliveto fa fondata sulla fine del secolo 13º da una divota Congregazione. Poco dopo vi si annidarono i Monaci Olivetani. (Thouar, Guida di Firenze.)
  4. 693. Vedi a pag. 193.
  5. 696-98. Sotto Fiesole, presso la villa di Schifanoia o De’ tre visi, già della famiglia Palmieri, fu «la incantatrice valletta delle donne celebrata dal Boccaccio, e nella quale narra che Elisa condusse le compagne a diporto. Essa è forse l’angusto piano per cui l’Affrico scorre, sotto l’antico convento della Doccia, ove si crede essere già stato un laghetto, che » diede origine alla Fonte all’erta.» (Thouar, Guida di Firenze.)