Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
212 | ragion poetica. |
a ciò mirava l’intento del Poeta nel lavoro del Velo delle Grazie, che le preserva dai delirj funesti dell’Amore e di altre umane passioni, e le fa ospiti della terra senza che sieno avvicinate dall’uomo, in guisa che non possano più dargli le consolazioni, ma le facciano unicamente scendere in terra dal cielo. In tal guisa, quantunque tutto il Carme sia un misto di narrazione storica, di pittura poetica e di morale allegorica, il primo Inno nondimeno ha più dello storico, il secondo è più pittoresco e drammatico, il terzo più metafisico.
Molti senz’altro accuseranno l’Autore di avere ricantato le antiche mitologie. Mille ragioni, che forse egli potrebbe addurre in sua difesa, non gioverebbero a scolparlo presso que’ molti; pure se egli chiedesse loro un’altra mitologia, tanto da desumerne imagini e quadri, penerebbero ad additargliela. — Forse un giorno in altri suoi versi non torneranno le Deità de’ Gentili; ma cantando le Grazie, non poteva dimenticare la loro patria, e non temere d’inimicarsele, e con esse i maestri delle bell’arti, i quali a’ loro allievi presentano sempre per modello i monumenti dell’antichità, e i poeti che sospirano que’ lauri.