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avvertenza. iii

stato ognora dimenticato nei repertorj dei nostri Capi-comici, che pur sono si diligenti raccoglitori

Di mal digeste galliche farsacce.

Ma lasciando di ciò, diremo come per guida di questa nostra edizione della detta tragedia abbiamo avuto il vantaggio di giovarci di una copia manoscritta non autografa, ma con correzioni di pugno del Foscolo, onde ci è stato cortese il signor cavaliere Fortunato Prandi che l’ebbe in dono dall’Autore, ed a cui ci è a grato riferire i più sinceri ringraziamenti.

Quanto abbiamo più sopra detto relativamente all’Ajace conviene fors’anche meglio alla Ricciarda, tragedia il cui subietto è desunto dalle storie italiane del medio evo, e che, ad onta di qualche menda, brilla di grandi bellezze drammatiche, e di alti e gravissimi documenti contro le infami intestine discordie. La nostra edizione è stata regolata su quella originale fatta in Londra nel 1820.

Alle tre Tragedie tengono dietro le Poesie liriche e satiriche, cioè dodici Sonetti quasi tutti erotici, già ammirati da lungo tempo in Italia, le due Odi a Luigia Pallavicini ed all’ Amica risanata, cosi famose per greco sapore ed eleganza, un’Epistola a Vincenzo Monti, un Sermone, un breve componimento epigrammatico intitolato Strambotto, che noi stessi prima pubblicammo nelle note alle Grazie, il Carme de’ Sepolcri, due Epigrammi, il secondo de’quali inedito, un giovenalesco Capitolo in terza rima intitolato il Giornalista, due ultimi Sonetti sul proprio ritratto, il Carme Le Grazie, e finalmente una Lettera giocosa in terzine che ora si pubblica per la prima volta, e che sembra dettata improvvisando. Tutti questi componimenti, ci siamo studiati di disporli con ordine se non rigorosamente cronologico, almeno tale che vi si accostasse.

Sul conto peraltro delle Grazie, paghi di ristampare