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Estne novis nuptis odio Venus? atque parentum
     Frustrantur falsis gaudia lacrymulis, 16


varianti.

Verso 15. Le Aldine, contro la fede delle antiche edizioni e di tutti i manoscritti recati dallo Stazio, e nostri, leggono anne per atque. Soli tornano alla lezione nostra il Corradino ed il Valck. — Verso 16. La principe frustantur.

note. Verso 15.

Nuptis odio Venus. Piangeano le donzelle bennate, andando a marito, la loro verginità, e la casa de’ genitori. — Οὕτω καὶ νύμφα γαμεθεῖσ' ἀκάχοιτο.

Come sposa che va a nozze fora compunta dalla tristezza. Teocr. Idil. viii vers. 91. E lo stesso Callimaco inno in Delo vers. 296

               ὅτ´ εὐήχης ὑμέναιος
          Ἤθεα κουράων μορμύσσεται.


Catullo altrove alla sposa di Manlio flere desine. Forse per togliere alle vergini questo timore adornavano i greci d’imprese amorose il letto nuziale: Senofonte Efesio lib. i, traduzione del Salvini. — «Ed era a loro la camera aggiustata, letto d’oro coperto di coperte purpuree, e sopra il letto era un padiglione. Baldacchino storiato, scherzanti amorini, parte corteggiando Venere (vi avea ancora l’immagine di Venere), parte cavalcando sopra passere, parte intrecciando ghirlande, parte fiori recando. Questo in una parte del padiglione. Nell’altra era Marte non armato, ma come per l’amata Venere abbigliato, coronato, colla clamide; l’amore gli facea scorta tenendo la face accesa.» — È memorabile quel passo di Pompeo Festo: Rapi simulatur virgo ex